Ricaricare un veicolo elettrico in Italia è una questione che interessa sempre più persone, man mano che la transizione verso una mobilità più sostenibile diventa realtà. Ma quanto costa effettivamente ricaricare un’auto elettrica? La risposta varia in base a diversi fattori, come la modalità di ricarica, il tipo di contratto con il proprio fornitore di energia e il luogo in cui si effettua la ricarica. In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza su questi aspetti e fornire un’idea dei costi medi di ricarica per un veicolo elettrico nel nostro paese.
Costi domestici: quanto costa ricaricare a casa?
La modalità più economica per ricaricare un veicolo elettrico è generalmente quella domestica. Utilizzando una wallbox installata nel proprio garage o parcheggio privato, si può sfruttare il contratto di fornitura elettrica già attivo per la propria abitazione. Il costo dell’energia elettrica varia a seconda del fornitore, ma mediamente, al netto di promozioni o tariffe speciali, il prezzo dell’elettricità per uso domestico si aggira intorno ai 0,25-0,30 euro per kWh.
Un’auto elettrica standard ha una batteria con una capacità media di 50-60 kWh. Quindi, per una ricarica completa, il costo sarebbe di circa 12-18 euro. Considerando che un veicolo elettrico ha un’autonomia che può variare da 300 a 400 km, si può dire che con una ricarica completa si percorrono circa 5-6 km per ogni euro speso. Tuttavia, la convenienza può crescere se si approfitta di tariffe energetiche notturne, che solitamente sono più economiche.
Ricarica pubblica: come variano i costi?
Le stazioni di ricarica pubbliche, presenti ormai in gran parte del territorio italiano, offrono un’alternativa comoda per chi non può ricaricare a casa o per chi ha bisogno di una ricarica durante un viaggio. In questo caso, però, i costi tendono a essere più elevati rispetto alla ricarica domestica.
Le colonnine pubbliche possono essere di due tipi principali: quelle a ricarica lenta (AC), che erogano una potenza inferiore ai 22 kW, e quelle a ricarica rapida (DC), che possono raggiungere anche i 150 kW e oltre. Le tariffe per la ricarica lenta si aggirano intorno a 0,40-0,50 euro per kWh, mentre le stazioni a ricarica rapida possono costare tra 0,50 e 0,80 euro per kWh.
Facendo un esempio concreto, ricaricare completamente una batteria da 60 kWh a una colonnina pubblica lenta costerebbe tra i 24 e i 30 euro. Se invece si sceglie una colonnina rapida, il costo potrebbe salire a 30-48 euro. La comodità della ricarica veloce, soprattutto durante i viaggi lunghi, ha però il suo prezzo, e queste stazioni sono spesso preferite per fare brevi ricariche parziali piuttosto che complete.
Abbonamenti e piani tariffari
Molti operatori di stazioni di ricarica offrono abbonamenti o piani tariffari che permettono di ridurre il costo delle singole ricariche. Aziende come **Enel X, Be Charge e Ionity** propongono pacchetti che possono risultare convenienti per chi utilizza frequentemente le colonnine pubbliche.
Un esempio è l’abbonamento mensile che consente di pagare una tariffa fissa per un determinato numero di kWh. Questi pacchetti possono far risparmiare sulle tariffe al kWh, soprattutto per chi percorre molti chilometri al mese. Per esempio, con Enel X, i piani variano dai 25 euro al mese per 70 kWh a tariffe più elevate per quantità superiori.
I costi di ricarica variano anche in base a dove ci si trova. In alcune regioni italiane, l’energia elettrica ha prezzi più bassi, mentre in altre, specie nelle grandi città, il costo può essere più elevato. Anche le fluttuazioni dei prezzi dell’energia sul mercato possono avere un impatto sui costi di ricarica, seppur in misura contenuta rispetto ai carburanti tradizionali.
In media, ricaricare un veicolo elettrico in Italia può costare tra i 12 e i 48 euro, a seconda che si scelga la ricarica domestica o pubblica, e se si utilizza una stazione a ricarica rapida o lenta. Nonostante i costi di ricarica pubblica siano più elevati rispetto a quelli domestici, il costo complessivo per ogni chilometro percorso con un’auto elettrica rimane significativamente inferiore rispetto a quello di un’auto a benzina o diesel.
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